Quattordici-Diciotto: Dalla trincea

Dalla trincea


 

Le teleferiche




I materiali e i rifornimenti da trasportare nelle zone di guerra montana, dove non potevano arrivare attraverso strade e sentieri, a spalla o a dorso di mulo, venivano affidati alle 'ferrovie aeree' ovvero, le teleferiche.

Le teleferiche di guerra potevano svilupparsi con postazioni intermedie e portavano fino a 200 quintali l'ora, grazie al movimento continuo e a vagoncini agganciati alla fune traente.

Gli impianti più piccoli servivano le seconde linee e gli accampamenti in prossimità del fronte.
Sia l'esercito italiano che quello austroungarico si servirono d'impianti modulari, adattabili alle diverse circostanze del terreno, che venivano assemblati sul posto.
Questi impianti erano costituiti da tre funi, due portanti e una traente e potevano essere montati in pochi giorni per un'estensione di rete di qualche chilometro.

I motori erano diesel, più raramente a scoppio o elettrici.
Tutto il fronte dolomitico fu servito da impianti di teleferiche.
Gli italiani che avevano le basi a Cortina, Misurina, e in zona di Agordo costruirono impianti di notevole dislivello come quelli che risalivano i fianchi del Col di Lana e i ghiaioni delle Tofane.

 

 

 

 Torna all'indice Dalla trincea