Federico II di Svevia

Federico II attraverso le parole del suo tutore, Innocenzo III:

La statura del re non è piccola, ma neppure superiore a quella che la sua età richiede. L'Autore universale della natura gli ha dato membra robuste in corpo solido. A ciò aggiungi una maestà regale, un volto e un tratto maestoso, uniti ad un aspetto gentile e bello: fronte serena, occhi brillanti, viso espressivo, animo ardente e ingegno pronto.

Sono passi di una lettera del 1208 di Innocenzo III. E siccome l'adolescenza, vissuta per le strade e i vicoli della multiforme Palermo portarono Federico, da un lato all'apprendimento di diverse lingue e dall'altro a legarsi con persone poco raffinate, così continuava la lettera:

...tuttavia non gli mancano atteggiamenti a volte strani e triviali ai quali l'hanno formato, non la natura, ma i rozzi contatti.

Poi il papa aggiungeva: ...è insofferente d'ammonizioni, si prende l'arbitrio d'agire secondo la sua libera volontà e stima; vergognoso per sé o d'essere retto da un tutore o di essere considerato un ragazzo.

Federico era nato a Jesi nel 1194 ma si trasferì subito nella reggia di Palermo. A tre anni perse il padre e nel 1198 la madre la quale, morendo, per consuetudine feudale lo affidò a colui che rispetto al regno di Sicilia costituiva l'alto sovrano: il papa Innocenzo III. Ma l'infanzia fu durissima poiché il papa lo lasciò in balia delle guerre intestine del Regno, tra gli eredi normanni e i tedeschi affermatisi ai tempi di suo padre Enrico VI, padre di Federico.

Nonostante i rigori e le privazioni affettive, Federico ebbe una formazione culturale estremamente vasta: dalla filosofia alle scienze naturali, all'arte.

Giovanissimo, Federico riunì il regno di Sicilia con l'impero, ottenendo persino il riconoscimento dal papa Onorio III (succeduto ad Innocenzo nel 1216). Il papa accettava il fatto compiuto che Federico mantenesse in unione personale il regno di Sicilia e il Sacro Romano Impero.

Fu un uomo di ingegno eccezionale, universalmente considerato superiore ad ogni altro personaggio contemporaneo. Fu letterato, statista, condottiero, legislatore; ma oggi è ricordato soprattutto per la mentalità libera ed eclettica. Senza discriminazione di razza e di fede, la sua Corte accolse tutti i principali intellettuali. Nel 1224 fondò l'Università di Napoli, la prima istituzione statale e laica. Ricostituì la Scuola medica salernitana e diede impulso a corte alla prima espressione poetica italiana, in cui si ritrovano mescolati influssi arabi, elementi siculi, tradizioni franco-normanne, insieme a motivi della poesia lirico-provenzale (la così detta Scuola siciliana).

 

Il punto della ballata 'Una cronaca di Federico II di Svevia' dove il personaggio appare la prima volta

 

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