Nemo e
uno strano letargo

[Racconto di Giovanna Gra]

 

"Adesso basta!" esclama Nemo al centro della radura mettendosi le mani nei capelli turchini e scarmigliati.
"Qui c'è un disordine mai visto! E' chiaro che non posso più cucinare in un prato così caotico!".
"Sccchhhtt! Scchhhtt! Scchhhtt!" le rispondono in coro il Bacca, Jo farfalla e Frank Coccino.
"No, niente affatto, non voglio stare zitta! Voglio parlare e dire la mia, sono stufa, stufa, stufa!".
"Ma...di cosa?" domanda in un sussurro Frank facendole cenno di abbassare il tono.
"Ma come di cosa? " urla lei di rimando.
"Di questo disordine orribile! Tutto il prato è in disordine, gli steli sono annodati con i fili di seta tagliuzzati dal baco.
Sui rami c'è polvere ovunque e, ovviamente, di tutti i colori, perché il signor Jo Farfalla sbatte le ali dove gli capita!.
E tu, con quegli scarponi fatti di prugna secca non fai che spargere pezzettini di frutta ovunque!.
Ma guardatevi intorno accidenti! Qui c'è un caos indescrivibile!".
Jo Farfalla avanza dinoccolato ed incerto, è molto perplesso e forse anche un pochino confuso.
"Nemo, tesoro, ma questa è la nostra natura...".
Ma la bambina non sente ragioni:
"Stai cercando di dirmi, vecchio Jo, che dovete essere 'naturalmente' disordinati? Beh, se è così non contate più sulla mia collaborazione!".
Jo cerca di calmarla un poco:
"Vedi figliola, non te la devi prendere ma...ma...mannaggia... se noi si riuscisse a sapere a che cavolo di specie appartieni, forse anche tu potresti lasciare le tue ehm...ehm, le tue...tracce biologiche sul prato come noi e ti sembrerebbe del tutto normale!".
La bambina, furiosa, soffia su un tronco e solleva un nugolo di polveri colorate.
"Io non voglio lasciare tracce biologiche sul prato!" strepita la ragazzina.
"Ma forse se così fosse smetteresti di farci...ehm...le pulci!" chiosa Jo.
"Non sei mica un lupo, Jo e nemmeno uno sciacallo, quindi le pulci non c'entrano un bel niente! Però sei più molesto di un branco di moscerini!" replica Nemo continuando meccanicamente a rassettare la radura.
"Per non dire della quantità di aghi che cadono da questi pini!".
"Ma sono gli scoiattoli! E anche questo, ragazza mia, è nella loro natura".
"See...seee...a me pare che ci abbiano preso gusto, quelli la, a camminarci sulla testa!" ribatte polemica Nemo.
Io non capisco cosa vi è preso a tutti quanti: sembrate così svagati!... ".
"Piuttosto, tu... ehm...cara...non potresti cercare di essere un po' meno, diciamo, vitale?" commenta dall'alto, appeso al suo serico filo, il Bacca, molto, molto intorpidito:
"Quassù sono giorni che mi prende il mal d'aria solo a guardarti e il cucito ne risente".
"Ma come faccio a fermarmi? Caro il mio baco, guarda, guarda quante bucce di baccello e...ahia!" si lamenta Nemo bloccandosi all'improvviso.
"Cosa c'è?" s'informa il Bacca.
"Che è stato?" chiede Coccino.
"Fatta male?" domandano i tre amici.
"Beh, potevo stare meglio se qualcuno avesse gettato le cocce di questi pinoli almeno -e dico almeno- al di là del tronco!".
"Scusa, hai ragione bimba, quella è solo colpa mia" ammette contrito Frank.
"No Frank. Non è giusto che tu ti assuma tutte le colpe...in fondo li hai sbucciati per me!" interviene Jo Farfalla.
"Ma no, no, è colpa mia..." replica Coccino cercando di sminuire.
"Ma insomma" li interrompe la bambina guardandoli perplessa.
"Si può sapere cosa succede?.
"Perché? Cosa succede?" domanda Frank incuriosito.
"Beh, mentre tutto il bosco sembra impazzito nel disordine, adesso vi mettete a fare i complimenti per tre cocce?".
"E va bene" commenta risoluto Frank fissando il vecchio Jo:
"Non credi che le dovremmo delle spiegazioni?".
"Beh, certo, è chiaro che non sa..." conviene Jo grattugiandosi il mento con l'indice e il pollice e osservando con occhio clinico la bambina.
"Del resto non è detto che lei lo debba sapere" sentenzia lapidario dall'alto il Bacca, ma Jo replica scocciato:

 

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Immagine di Nemo al chiaro di luna (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede la bambina in figura intera di profilo, in ginocchio. E' davanti ad un piccolo falò. Il braccio destro è proteso in avanti per muovere le fiammelle con un bastoncino. Sulla sua destra, un piccolo baco si penzola su un filo, sospeso dall'alto. Sullo sfondo, un cielo notturno al plenilunio. Particolare di Nemo e del fuoco.Particolare di Nemo.
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"Cosa vuol dire che non è detto che lo debba sapere? Tutti lo sanno!".
"Tutti lo sanno, ma non tutti lo fanno...eh!" conclude il Bacca da lassù.
"Si, va bene, diciamo che non tutti lo fanno ma lo sanno tutti!" insiste Frank.
"Tu lo sai!" incalza il Baco e continua.
"Non ci vai mai ma...".
"...Lo sai!" conclude Jo.
"Occhei, occhei" li interrompe Nemo allibita:
"E' una filastrocca per caso? Una nenia? Una nuova moda del bosco? O state davvero cercando di dirmi qualcosa di serio? Perché se è così sembra tutto fuorché questo. Dunque cominciamo per ordine: ehm, ehm..." Nemo si gratta la testa un po' confusa e poi domanda:
"Dove...dove state andando?".
"Andando?" domanda stupito Jo Farfalla.
"Oh, cielo, sì! Cioè: cos'è che Frank sa ma non fa? Voglio dire: cos'è quella cosa che tutti sanno ma non tutti fanno?! Avete detto una roba del genere, mi pare. O no? E poi tu hai detto che Frank non ci va mai. Dove? dove non va mai?".
"Ha ragione, ha ra-gio-ne!" scandisce Coccino serio rivolto agli amici:
"Ha diritto anche lei a sapere cosa accade. Del resto anche se non tutti ci vanno, tutti, ma proprio tutti lo sanno e lei sarebbe...".
Ma Nemo l'interrompe, posando le sue manine sulle spalle dell'amico e lo rassicura:
"Frank, calmati. Mi sembrate molto confusi...per caso non avete dormito bene la notte scorsa? Frank? Frank? Guardami negli occhi: te lo domando una volta per tutte: DO-VE STA-TE AN-DAN-DO?" Nemo scandisce le parole con lentezza.
"E' giusto Frank, forse hai ragione" sentenzia con molta flemma l'uomo Farfalla rivolto a Coccino, mentre Nemo, insofferente per essere stata interrotta e per l'eccessiva calma del vecchio capisce sempre meno.
La ragazza li scruta con le braccia conserte battendo nervosamente e ripetutamente un piede per terra:
"Allora? Si può sapere dove state andando o no?".
"Ecco, vedi ragazza...noi, noi..." balbetta il vecchio Jo:
"Stiamo andando in...in letargo! Ecco, si figliola mia: stiamo andando in letargo".
"In letargo?" domanda la ragazzina ripetendo lentamente le parole del vecchio.
"Già, è così! E non fa una piega, piccola. Sì, forse qualcuna sulle guance" commenta sbadigliando il Bacca soddisfatto della sua battutina.
"E dove sarebbe questo letargo?" domanda Nemo in pensiero.
"Ma qui, lì, un po' dappertutto" risponde Frank Coccino.
"Oh, certo che è difficile seguirvi! Se è qui e lì e un po' dappertutto vuol dire che anch'io ci andrò! O magari ci sono già...è così?" domanda Nemo incerta osservando i suoi amici sempre più obnubilati dal torpore.
"Hi! Hi ! Hi!" il Bacca rompe il silenzio del bosco con uno strano risolino.
"Crede di stare in letargo, avete sentito? Hi, hi, hi, mai sentita una stupidaggine più stupida di questa hi, hi, hi!".
"Beh" replica la piccola un po' offesa:
"Magari anch'io vado in letargo. Perché no? Se non sapete a che specie appartengo non sapete nemmeno...".
Coccino, punto dall'osservazione della ragazza, salta su come un grillo:
"Ha ragione! Ragazzi: ha ragione!".
"Co-co-cosa dici?" domanda Jo con la bocca impastata.
"Dico che Nemo ha ragionissima!" ripete con impeto Frank.
"Oooohhh! Non gridare!" lo riprende la vecchia farfalla mettendosi le mani sulle orecchie.
"Ragione per cosa?".
Frank, sempre più esaltato, si appresta a spiegare la sua teoria:
"Scusate amici, ma non conoscendo la sua specie, ignoriamo le sue abitudini, ergo anche lei potrebbe cadere fra qualche giorno nel lungo sonno invernale!".
"Per mille matasse intrecciate!" strilla il Bacca da lassù.
"Per mille ali e per mille bruchi...e adesso? In effetti non ci avevamo pensato!" ammette Jo Farfalla preoccupatissimo.
"No, infatti no" conferma Frank Coccino e prosegue:
"Ma, in fondo, voi farfalle non avete ancora incominciato ad osservare i rituali letargici, no?".
"No, uff..." sbuffa Jo, affaticato dalla veemenza dell'amico.
"Ho giusto appuntamento dopo pranzo presso il laghetto...ma non posso presentarmi con la bambina, se è questo che hai in mente. Frank, sii serio!".

 

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Immagine di Nemo e dell'omino A'Pa (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede la bambina in primo piano, in mezzo busto, sul lato sinistro della scena. In secondo piano, sul lato destro, si vede l'omino papavero in figura intera. E' seduto su un tronco, braccia conserte e gambe incrociate. Indossa una tuta con un mantello rosso ed in testa ha il fiore. La scena si svolge nella radura di un bosco. Qua e là delle foglie e sullo sfondo una fila di alberi. Particolare Nemo.Particolare di A'Pa.
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"Perché no?" chiede il ragazzetto curioso.
"Lo sai, per bacco!".

"Ma sei lei, metti caso, deve andare in letargo, avrà anche bisogno di conoscere le varie usanze per farlo! Accidenti Jo, si tratta di cultura!".
"Non se ne parla Frank. Nemo non è una farfalla e non può andare in letargo con le farfalle. Anche perché il nostro non è un letargo vero e proprio ma un simil-letargo".
"Accidenti Jo, proprio per questo devi portarla con te. Se Nemo avesse delle cose in comune con gli orsi avrei pensato di mandarla in una caverna, ma...".
"Un simil- letargo non è letargo, ergo non posso esserle utile".
"Non sto dicendo che deve venire in letargo con te. Non so nemmeno se ci andrà in letargo. Però...però potresti insegnarle come ci si prepara ad un sonno un po' più pesante, tipo quello invernale. E dai, vi ho visto un centinaio di volte al laghetto!".
"Non lo so Frank, non lo so..." riflette Jo un po' agitato all'idea.
"Voglio pensarci. Te lo dirò domani".
"Sta bene aspetteremo domani. Però sappi che se non sarai tu, è probabile che noi si debba cercare qualcuno che le insegni almeno l'abc del letargo-tipo. E non potrai esonerarti da questa ricerca!".
"Le-tar-go" dice Nemo ripetendo con lentezza la nuova parola.
"Cosa vuol dire?".
"Non devi chiederti cosa vuol dire, baby, ma piuttosto a cosa serve" spiega Frank con piglio da maestro.
La piccola obbedisce:
"Beh, allora: a cosa serve?".
"Il letargo è un lungo sonno in cui cadono alcune specie animali durante l'inverno. E' un modo per difendersi dal freddo, per sfuggire alla fame, per fare in modo che la primavera arrivi prima".
"Ah, capisco...e credi che anch'io dovrò difendermi dal freddo in questo modo?" domanda lei un po' allarmata.
"Non lo so baby, accidenti, non lo so. Ma è bene che tu ti faccia trovare pronta, ergo, dovrai andare al lago con Jo Farfalla e io insisterò fino allo spasimo affinché lui ti porti e ti istruisca alla perfezione.
E' troppo importante per te, piccola. Ma ora forse è il caso di andare a dormire...sentiremo domani cosa il vecchio avrà da dirci ".
E così cala l'ennesima notte.
Il bosco chiude ogni attività per attendere pazientemente l'alba.
Nella radura spirano refoli freddini e chi può accoccolarsi fra le ghiande e le foglie vicino ai compagni approfitta del tepore che, stringersi gli uni agli altri, procura.
Non tutti però riescono a prendere sonno.
Nemo davanti al focherello su cui ha preparato la cena, rimugina pensierosa sul suo ipotetico letargo. Ma un curioso scalpiccio a pochi passi da lei, tradisce la presenza di qualcuno.
La ragazzina, avvertito l'insolito rumore, con il cuore in gola, interroga il buio:
"Chi è là?" sussurra.
Nessuna risposta fa eco alla sua domanda.
Così, Nemo, coraggiosissima, decide di andare a vedere di persona.
Prende un piccolo rametto di legno ed immergendone la punta nel fuoco se ne serve per farsi una torcia.
Fatti pochi passi, la bambina s'imbatte in una montagnetta di semi ben accatastati.
Qualcuno dietro ai semi borbotta.
"Centocinaquantanove, centosessanta, centosessantuno..." un accentuato sbadiglio e poi la vocetta riprende:
"Centosessantadue, centosessantatre...".
La ragazzina guarda stupita la scena fin quando (intorno al numero duecento) una furia improvvisa la spinge a rivelarsi:
"Ah no!" esclama assai irritata.
"Non penserai mica di mettere tutti questi semi al centro della mia radura! Guarda che disordine, accidenti! Chiunque tu sia dovrai vedertela con me!".
Ciò detto la bambina scruta attentamente nel buio attendendo risposta.
Un lungo silenzio, poi l'insolita attività riprende:
"Duecentosessantaquattro, duecentosessantacinque...".
Oltre la montagnetta di semi, un omino con un insolito copricapo rosso e voluminoso sta lucidando il seme numero duecentosessantasei.
"Disturbo?" domanda, alzando appena la testa e guardando con stanchezza la piccola Nemo.

 

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Immagine di un orso su di un tronco (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede un orso che dorme disteso su di un tronco. Sullo sfondo un cielo notturno rischiarato dalla luna piena. Sulla sinistra, i rami di un albero. Particolare della luna e dei rami dell'albero.Particolare dell'orso.
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"Ma certo che disturbi! Questa è la mia radura e avevo messo tutto a posto stamane e ora tu...tu...tu l'hai riempita con questi stupidi semini!".
"Ehi, ehi, come ti scaldi facile! Per tua informazione, i miei semi non sono punto stupidi. Sono i semi del 'dolce dormire' e conciliano il sonno e l'umore di chi li ciuccia!".
"Non m'importa a cosa servono i tuoi semi, non li voglio sparsi nella mia radura!".
Ma l'omino serafico continua:
"Sono anni che li spargo in questo posto alle porte dell'inverno! E poi...poi...ma fatti vedere bene...che io sappia non si è mai vista una tipa come te da queste parti. Per cento palline di muschio secco, di che specie sei? Guarda tu...un...un moscerino dai capelli lividi? O forse una farfalla a cui hanno strappato le ali? Accidenti!... non sarai mica un'ape geneticamente modificata? Qual è il tuo nome scientifico tesoro? E perché non sei in letargo? Hai un predatore, ragazza?".
"Uffa, non lo so, non so qual è il mio predatore e non conosco la mia impronta biologica, va bene?".
"Beh, farai pipì ogni tanto..." osserva con nonchalanche l'omino.
"Certo che faccio pipì, come tutti".
"Beh, allora quella è sufficiente come impronta biologica, sebbene resti da chiarire tutto il resto".
"Tu, piuttosto, chi saresti?" domanda la ragazzina polemica e continua strafottente:
"L'esperto del giardino?".
L'ometto, facendo finta di non aver sentito, scrolla le spalle e si schiarisce la voce:
"Io sono, cara la mia: 'non so chi sono', un giovane papavero che sta mettendo da parte i suoi pochi averi per l'inverno".
"Un papavero? Ma i fiori non camminano, cosa mi racconti!".
"I fiori non camminano ma i papaveri si. Altrimenti come potremmo essere ovunque?".
"Questo è vero" ammette Nemo confusa "Come potreste essere ovunque?".
Ciò detto l'omino riprende a contare.
"Duecentosessantasette, duecento sessantotto...".
"Un momento, un momento!" l'interrompe Nemo.
"Che c'è ancora?" domanda il Papavero contrariato.
"Hai un nome?".
"Certo che ho un nome: mi chiamo A' Pa".
"Davvero strano".
"Già, davvero strano ma è così, allora che vuoi?".
"Non puoi sporcare tutta la radura...non puoi!".
"Perché no?".
"Perché domani, forse, ho lezione di letargo con lo zio Jo e non avrò tempo per mettere in ordine!".
"Lezione di letargo? Ma dove sono finito, in un'oasi del WWF. per animali ripetenti?" commenta ironico A' Pa.
"Naaaa...sono solo io che devo imparare ad andare in letargo!" spiega la ragazzina.
"Ma ti rendi conto? Io: il re della primavera, il rosolaccio da tramonto, devo sloggiare dal mio sito preferito per ordine di una zanzara dai capelli tinti che deve prendere ripetizioni per andare in letargo! Roba da matti!".
"Se la vuoi vedere così fai pure, non ho intenzione di contraddirti. Ma devi comunque andartene" conclude Nemo impassibile.
"Me ne vado, me ne vado, tira una brutta aria per i miei semi. Loro aborrono le contese, sebbene la mia presenza qui avesse un suo perché...".
"Perché i tuoi semi hanno?... " domanda Nemo incuriosita, ma l'omino sempre più seccato la interrompe:
"I miei semi, ORA, hanno bisogno di bell'aria sbuffante, di muschio soffice e fresco e di acqua limpida e argentina".
"Va beh, va beh, lieta per te che sai dove andare. Posso coricarmi, allora?".
"Va pure. Non ho intenzione di rimanere qui un minuto di più!".
Soddisfatta, Nemo si accoccola presso il suo tronco e si abbandona al sonno.
Il mattino dopo Frank le da la sveglia:
"Ehi, ragazza...forza, sveglia!".
"Mhhhh?" domanda Nemo addormentata.
"E' ora della tua prima lezione di letargo...avanti! Jo non aspetterà a lungo, devi andare al lago!".
"Ma io ho sonno...".

 

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Immagine di un orso addormentato (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede un orso disteso e addormentato, con la schiena appoggiata ad un albero. Ha le zampe posteriori leggermente sollevate perché poggiano su di un masso. Sullo sfondo un cielo violetto con la luna e il fumetto ZZZZZZ ad indicare lo stato di sonno dell'animale.  Particolare della luna.Particolare dell'orso.
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"Oh, cielo Nemo, svegliati! Non puoi andare in letargo prima di aver imparato come si va in letargo!".
"Ma che fretta c'è?" chiede lei stirandosi.
"Molta fretta. Gli orsi hanno già sigillato le tane, le marmotte ronfano alla grande e i serpenti hanno fatto le chiocciole sui prati, sotto i sassi, fra gli interstizi di pietra e i tronchi secchi...".
"Embè?...Aufff..." sbadiglia Nemo.
"Embè? Ehi, baby, mezzo mondo, qui, è già morto di sonno e noi non sappiamo nulla di quello che accadrà a te! Come te lo devo dire che andare in letargo non è una bazzecola?!".
"D'accordo Frank, d'accordo, ora vado...vado" obbedisce Nemo avviandosi verso il laghetto.
"Ferrrrrrma!" la blocca Coccino dopo un secondo:
"Hai qualcosa per tenerti a galla? Una ghianda sotto vuoto, una pignetta, una ciambella di legno?".
"Ma io...".
"Cià, prendi questa. E' la mia ciambellina di legno intarsiato" dice Frank mettendole sotto braccio un cerchio di legno leggero.
"Però riportamela che ci tengo!".
Giunta presso il laghetto, Nemo fatica a riconoscere Jo. Le farfalle in riva al lago sono moltissime.
"Zio Jooooooo? Zio Joooooooooo?" invoca la bambina.
Qualcuno la guarda perplessa.
Poi, alle sue spalle, una mano sconosciuta le chiude la bocca e la stringe a sé:
"Da quando in qua hai deciso di chiamarmi zio? Vuoi proprio mettermi in imbarazzo al cospetto degli stati generali farfallini?".
"Scusa zio, cioè, scusa Jo, è che io credevo che...".
"Tu non devi credere nulla, devi ascoltare ed obbedire...ce l'hai la ciambella?".
"Si, certo, ma io so nuotare zi...ehm...Jo".
"Non importa, indossala lo stesso. Io non posso badare a te nell'acqua perché devo stare attento a non bagnarmi le ali e a rifornirmi di cibo".
"Ok, Jo" risponde Nemo mite.
In effetti, dopo un poco, tutte le farfalle, tenendosi le ali come tante signore terrebbero delle gonne lunghe e larghe per non farle bagnare, incominciano ad immergersi nell'acqua intiepidita dal sole.
Nemo spinta da Jo imita a sua volta la scena, immergendosi con il suo salvagente.
Poco distanti, dei cestelli di giunco galleggiano a fior d'acqua. La bambina li osserva incuriosita e domanda:
"Quelli cosa sono?".
"Allunga una mano e mangia più che puoi piccola!" risponde Jo Farfalla esaltato.
Nemo non se lo fa ripetere due volte.
Fruga nella ghianda e si mette in bocca un chicco d'uva, un frammento di mela, del miele sparso. Ciuccia avidamente una buccia di fico e divora con crescente piacere dieci pezzetti di fico d'india.
"Mhh che meraviglia!" dice con il viso tutto sporco di miele.
In quell'istante delle bolle sospette escono in fila indiana dall'acqua a due passi da Jo.
Nemo lo guarda, guarda le bolle e si guarda intorno con un certo imbarazzo.
La bambina pesca qualche altra ghiottoneria e la scena delle bolle si ripete. Dopo qualche istante il laghetto attorno alle farfalle è pieno di bolle che fanno a gara per infrangersi a pelo d'acqua.
"Zio Jo? Cioè, Jo?... " chiama la bambina arrossendo.
"Siiiiiii?" risponde Jo Farfalla schioccando la lingua per la bontà di un fico appena trangugiato ed emettendo altrettante bollicine.
"Jo, tu...".

"Mhhhhhh?" continua Jo inghiottendo in fila cinque pezzi di chicco d'uva.
"Insomma Jo...".
"Ehhhh?! Che vuoi?" esclama l'altro un po' contrariato.
La bambina tenta di spiegarsi con impaccio:
"Tu...tu stai facendo...cioè, qui il lago è...".
"Oh, accidenti Nemo, cosa c'è di grazia?".
"Accidenti ... tu e le altre farfalle...state...state riempiendo il lago di puzzette!!".
Jo farfalla scoppia in una fragorosa risata:
"Hi, hi, hi, hi! Se ti vedessi ragazza, così...così scandalizzata come sei!! Hi,hi,hi!".

 

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Immagine di un serpente in letargo (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede un serpente attorcigliato a spirale. All'estremità della coda indossa un calzino mentre dall'altro capo, un cappuccio. Entrambi sono a righe bianche e rosse. Il serpente è su un prato visto dall'alto. Si vedono una serie di foglie e di fiorellini bianchi Particolare dei fiori e delle foglie.Particolare del serpente.
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"Certo che sono scandalizzata! State puzzando tutto il lago...c'è una ragione per cui non dovrei esserlo?".
"Certo che c'è!" esclama la farfalla asciugandosi le lacrime dal gran ridere.
"Sono i rituali letargici amica mia: si mangiano carboidrati e vitamine attraverso queste ottime ghiande farcite e ci si crogiola a mollo nell'acqua intiepidita dal sole per evitare che il lungo sonno sia disturbato da processi fermentativi. In poche parole dobbiamo assimilare cibo ma evitare che una cattiva digestione ci svegli. Se non ti sforzi e non lasci anche tu qualche puzzetta nell'acqua dubito che riuscirai ad avere un buon riposo...quindi sforzati!".
Nemo continua a guardarsi intorno circospetta, ma, alla fine, anche lei lascia nel lago una pizzetta timida, timida.
"Alla buon'ora!" esclama il Bacca vedendo spuntare Jo e Nemo ai confini della radura.
"Allora? Come è andata?" li incalza Frank Coccino.
"Beh, un po' imbarazzante ma piacevole" Commenta Nemo arrossendo velatamente.
"Oh, suvvia...Qualche puzzetta non ha mai offeso nessuno, gnam, gnam" commenta Jo Farfalla guardando con orgoglio la sua pancia piena.
"Il corpo va vissuto, ragazza mia! E va curato con orgoglio. E' l'unica cosa che abbiamo oltre agli amici, il miele e i risvegli di primavera!".
Poi entrambi si soffermano sull'espressione di Frank Coccino che ha un faccia torva e assente.
"Ehi, amico c'è qualcosa che non va? ".
"Gli orsi..." bofonchia Frank.
"Cosa c'entrano gli orsi? Non erano già a nanna?".
"Si, lo erano, ma hanno riaperto le tane...".
"Cosa?!!! Mai successa una cosa simile...e come mai?".
"Ma non sentite che caldo? Altro che inverno e letargo! Tutto il bosco sta rivoluzionando le proprie abitudini! Sono state avvistate marmotte insonni, vipere con occhiaie girocollo, per non parlare dei fiori poi...stanno sbocciando senza alcun rigore, così a caso, fuori stagione, pensando che sia già primavera!".
"Ecco di cosa stava parlando Meg Farfa al lago..." commenta Jo rimuginando fra sé.
"Cioè?" domanda Coccino allarmato.
"Anche tu hai cattive notizie?".
"In un certo senso si. Mia cugina, che è sempre stata strana, ha deciso di emigrare in un posto assurdo. All'inizio, in verità, non le ho dato retta, ma ora che ci penso lei e le sue amiche, per il gran caldo, hanno intenzione di fare un viaggio di 240 chilometri per cercare un po' di fresco dove sonnecchiare".
"Ti meravigli? Mi diceva uno scoiattolo americano che i pioppi in Canada sono fioriti 26 giorni prima tradendo tutte le tabelle di fioritura!".
"Son saltate le tabelle?! Questa è una rivoluzione?" esclama il Bacca sbadigliando a raffica dall'alto.
"Non cercheranno di contestare il punto croce per caso? Perché sul punto croce non transigo!" sentenzia il baco.
"Accidenti, ci vorrebbero dei sonniferi" Borbotta Frank angosciato.
"Io mi lamentavo del disordine della radura, ma un disordine ecologico di tal fatta è cosa ben più inquietante, vero Frank?" domanda Nemo preoccupata.
"Puoi dirlo forte baby" conferma Coccino pensoso, poi aggiunge.
"E non riesco a togliermi dalla testa che tutto questo nasconda un brutto complotto".
"Cosa vuoi dire?" domanda Jo allarmato.
"I semi di A' Pa non sono nel tronco mozzo, come invece dovrebbero essere. Ergo, qualcuno li ha rubati!".
"Frequenti troppe formiche Frank...sempre a parlare di guerre, di golpe di...di complotti" lo redarguisce il Bacca spaventato.
"Eppure qualcosa non quadra amico mio".
"Ma cosa non quadra? Cosa?!" insiste il Bacca.
"Ci sono molti indizi..." replica Frank cattivello.
"Quali indizi, cielo,quali?!" strepita il baco perdendo un po' la pazienza.
"Non ti basta un mega furto?" risponde l'amico.
"Ma siiii ragionevole Frank, cosa avrebbero rubato? Dei semi? Beh, se si tratta di semi, in un bosco ci può anche stare che li rubino...e poi cosa ci hanno rubato Frank, rifletti: il freddo? Ma si può rubare il freddo del bosco?".
"Forse si. Forse qualcosa di più grande e inimmaginabile ci potrebbe anche rubare il freddo. Un grande mammifero, per esempio!".
"Allora potrebbe trattarsi di un immenso baco, perché no? Se vogliamo fantasticare facciamolo pure" replica sarcastico il Bacca.

 

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Immagine floreale (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede una bordura di fiori - papaveri e margherite - e foglie sullo sfondo di un cielo al tramonto. Particolare di una margherita.Particolare di un papavero.
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"Ho detto un mammifero!".
"Un baco!".
"Mammifero!".
"Baco!... Puah non crederò mai ai tuoi complotti, nemmeno trovassi un 'altra creatura in questo bosco che la pensa come te!".
A questo punto Nemo, vista la tensione crescente fra i due decide di confessarsi.
"Mhhh...scusate...ehm...so io dove sono semi di A'Pa" bisbiglia con un filo di voce.
"Tu conosci A'Pa?".
"L'altra sera, mhhhh...è passato di qui...mentre voi dormivate e...".
"E perché non ci ha lasciato i semi, accidenti a lui?!" domanda Jo Farfalla molto arrabbiato.
"Non vi ha lasciato i semi..." continua Nemo esitante.
"...semplicemente perché...perché io gliel'ho impedito".
"Tu cosaaaaaaa?!" domandano allibiti i tre in coro.
"Stava facendo un gran disordine...non sapevo che fossero così importanti, ecco!!" esclama la bambina un po' sulle difensive.
"Quei semi servono...e servono perché servono!" esclama Jo quasi in preda ad una crisi isterica.
Nemo guarda l'amico con aria colpevole, ma questi continua senza pietà.
"Se qualcuno di noi si destasse dal letargo un giorno di gelida e rigida tramontana, se qualcuno aprisse gli occhi nel corso di una spessa e ghiacciata nevicata, o se ci levassimo nel cuore di una bianca e pallida gelata, sapremmo che presso il tronco mozzo troveremmo un seme amico, conciliatore del sonno e dell'ansia, lo capisci? Capisci l'importanza di quei semi che tu hai...hai...".
"Si Jo, lo capisce" interviene Frank per calmare l'amico.
"...ma non lo sapeva fino a qualche minuto fa".
"Non lo sapeva? Non lo sapeva perché sta lì a pensare che io sgrullo l'ali e tingo di colori i tronchi. Non lo sapeva perché si preoccupa dei fili di Bacca che s'impigliano a quelli d'erba...ecco perché non lo sapeva! Per tenere in ordine questa radura ora siam tutti belli svegli, ah, ah! Che bello!" ride Jo amaro.
"A' Pa non ti ha detto dove sarebbe andato?" la interroga Frank.
"Ha detto che i suoi semi avevano bisogno di bell'aria, di muschio soffice e fresco, di acqua limpida e azzurrina e mi pare sbuffante, ha detto..." risponde Nemo avvilita.
Ma Frank la interrompe entusiasta:
"Allora è alle cascate dalle spalliere di muschio!".
"Frank, Frank, Frank sei un vero genio!"esclama Jo Farfalla andandogli incontro e abbracciandolo.
Mi vedo già la scena: tu in volo fino alle cascate dalle spalliere di muschio che recuperi i semi perduti e voli da noi per regalarci tranquillità e riposo e la scena si chiude lieta, nel silenzio della pace invernale!".
"Oh siiii!"incalza il Bacca estatico.
"E al tuo ritorno il trionfo!".
"Naaaaa!... Te lo dico io come sarà la scena" Replica sarcastico Coccino:
"Recupererò quei semi e spiegherò a A'Pa come sono andate le cose, lui protesterà e si lamenterà del destino ingrato e mi farà promettere che gli saremo debitori...vorrà un posto soleggiato per quel suo radicchio...si insomma, la sua radice per l'estate prossima. Io giurerò e spergiurerò, tornerò qui in preda all'ansia e vi troverò tutti rimbambiti perché nel frattempo vi sarete ingozzati di tutto il possibile e immaginabile e non mi resterà che aspettare il primo cinguettio della rondine di stagione".
"E' la stagione dei letarghi, signori! Il bosco è in panciolle ma un imprevedibile caldo semina sgomento fra le specie!" Grida qualcuno al di là della radura.
"A' Pa!" gridano tutti in coro riconoscendolo.
"Sei tornato dunque?" gli si fa incontro Coccino.
"Si Frank, volevo parlarti di un complotto che credo qualcuno stia ordendo alle nostre spalle. Aiutami a distribuire i miei semi...così poi parliamo...voglio parlarti di questo gran caldo" poi vedendo Nemo che li segue da vicino domanda:
"La zanzara tinta è fidata?".
"Sicuro " conferma Coccino mentre si allontano tutti e tre nel bosco....
"Ma di che diavolo stava parlando A' Pa?" domanda Jo insonnolito.
"Credo di un gigante mammifero che ci ruberà il freddo" replica il Bacca sbadigliando d'ugola.
"Accidenti, a quell'età se ne dicono di corbellerie eh? Eh? Oh...mi senti? Bacca mi sentiiii???".
Bacca non risponde. Un acuto ZZZZZZZZZZ commenta, al suo posto, il pesante silenzio caduto nel bosco. La stagione del torpore è cominciata e chi non va in letargo, mentre altri discutono di strategie e complotti, non disdegna di schiacciare un prolungato e avvolgente pisolino.

 

 

 

 

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