Per l'Unità d'Italia: Le città benemerite

Le città benemerite


 

 

La strage di Perugia


Infuria la Seconda Guerra d'Indipendenza.
Molti patrioti di Perugia si arruolano volontari nell'esercito sabaudo.
E' in atto un moto rivoluzionario che risponde all'ideale della Società Nazionale Italiana, associazione fondata da Daniel Manin e Giuseppe La Farina allo scopo di fornire sostegno al movimento unitario italiano che ruota attorno al Regno di Sardegna.
Si instaura a Perugia un Governo provvisorio contro lo Stato della Chiesa.
Il 20 giugno 1859 arrivano i reggimenti svizzeri inviati dal Papa Pio IX.
Gli svizzeri attaccano i rivoltosi ed è strage.
Molte sono le testimonianze dei fatti e la letteratura sull'argomento.
Nella pubblicazione del 1881 "Storia generale d'Italia", diretta da Pasquale Villari si legge:
Furono saccheggiate trenta case, nelle quali - per confessione dello stesso Schmidt [comandante delle truppe svizzere] - fu fatto massacro delle stesse donne; furono invasi un monastero, due chiese, un ospedale e un conservatorio di orfane, nel quale sotto gli occhi delle maestre e delle compagne due giovanette furono contaminate.
Alle immanità dei saccheggiatori seguirono, come legittimo corollario, il Governo statario bandito a Perugia dallo Schmidt, le onorificenze largite a lui ed ai suoi satelliti dal pontefice e i solenni e pomposi funerali indetti, dal card. vescovo Pecci (oggi Papa Leone XIII) con la iscrizione satanicamente provocatrice messa sul catafalco:
Beati mortui qui in Domino moriuntur ...

 

 

 

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