'è chi dice che arrivai in Europa nel 1347 con un vascello mercantile che trasportava seta della Cina, e una moltitudine di ratti in sentina.
Altri invece sostengono che fu una nave di genovesi in fuga.
In entrambi i casi, i topi presenti nelle imbarcazioni mi inocularono subito, ne morirono parecchi ma altri, i migliori, resistettero.
Come si dice? Portatori sani? Così il ceppo dei ratti a me resistente è sopravvissuto e mi ha divulgata.
Nella catena di trasmissione prime sono le pulci che infettano i topi e loro all'uomo.
E da lì, il propagarsi della pandemia!!!
A proposito di piaghe dilaganti, voglio parlarvi della migliore, vero colpo magistrale, voglio raccontarvi la mia spettacolare apparizione sulla scena europea... correva proprio l'anno 1347.
Ma, andiamo per ordine... e diciamo pure che sono un bacillo millenario perché la mia storia affonda nelle radici della classicità!
Gia nel VI secolo Procopio parlava di me... da fonti documentate!
Per non dire poi che uno studio recente sostiene che circolavo nell'antico Egitto e dunque che la mia origine non sia orientale ma, africana!
Bah... non m'intendo di genealogie... sinceramente, poi, ho la memoria corta.
Mica posso tenere a mente tutte le persone che uccido.
Tutte le generazioni e le ere passate!
E poi ora che sono in pensione... e che circolo veramente poco, che importanza hanno le mie origini?
Quel che conta sono i risultati, quindi ecco che per me, l'epidemia iniziata nel 1347 fu proprio la migliore.
Dicevo che arrivai dal mare.
E propendo nel ritenere che sia più corretta l'ipotesi della provenienza di matrice genovese.
Infatti ho qualche vago ricordo di una città in Crimea... di nome Caffa, se non sbaglio, che era uno scalo commerciale di Genova.
Nel 1347 i tartari la stavano assediando.
Io mi trovavo a passare da quelle parti e infettai diversi eserciti orientali, tanto che il Khan Ganibek decise di utilizzarmi come arma.
Pensò di catapultare i corpi dei soldati morti oltre le mura di cinta di Caffa...
I marinai genovesi scapparono per mare e così mi diffusero nei porti del Mediterraneo.
Era l'ottobre 1347.
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Dodici navi mercantili genovesi arrivarono a Messina.
In pochi giorni, nella culla del regno di Sicilia mi propagavo liberamente!
Da tanto tempo sognavo l'Europa, e quel sogno divenne realtà!
Gli uomini europei risposero a meraviglia e mi svilupparono in due varianti.
Peste polmonare, direttamente diffusa per l'aere e, peste bubbonica.
In entrambi i casi meritai il nome di Morte Nera poiché uccisi venticinque milioni di persone.
Praticamente un quarto della allora popolazione del continente europeo.
Nessun altro virus né bacillo ha mai ottenuto un risultato tanto promettente!
Non penserete mica che sono affetta da megalomania.
E' pura verità storica: io sono la causa del cambiamento demografico medievale nonché del rafforzamento genetico dei sopravvissuti.
Ma non solo.
Sono anche concausa di tante manifestazioni magico-religiose dell'epoca.
Orde di persone, bande di penitenti, i così detti "flagellanti".
Erano convinti io fossi la manifestazione del castigo di Dio.
Così vagavano di città in città intonando salmi e preghiere e facendosi frustare a sangue per raggiungere quell'immacolata purezza che pensavano potesse difenderli da me.... per non parlare di altre pratiche, riti e magie.
C'era un commercio di amuleti anti-peste veramente molto florido.
Questi erano a base di aglio, corallo, cera di candele, erbe magiche... come anche delle lastrine di argento incise con una serie di numeri cabalistici...
Poi pensarono che l'opale fosse in grado di rilevare la mia presenza.
C'è da dire che opale è un amuleto a cui si è sempre attribuito il significato di sciagura.
Tale credenza sembra proprio abbia origine durante il mio grande momento, tra il 1348 e il 1350 poiché si riteneva che la pietra splendesse di luce sinistra quando capitava tra le mani degli sventurati da me colpiti.
La luce poi, secondo costoro, si spegneva, opacizzandosi, quando il malato moriva.
Sia quel che sia, io ero e sono comunque più forte... piegavo quegli amuleti e tutte le formule magiche con la mia inesorabile persistenza.
Ma che smemorata, non ho finito di dirvi le modalità con cui posso manifestarmi.
Dicevo prima della "peste bubbonica".
Per quanto riguarda questo aspetto, che è poi la forma più antica, insorgo dopo un periodo di incubazione che va da 2 a 12 giorni.
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Chi mi contrae ha febbre alta, cefalea, grave debolezza, nausea, vomito e delirio.
Sul suo corpo si formano pustole nelle zone punte dal mio veicolo, la pulce.
Allora i linfonodi delle zone colpite (in genere all'inguine e alle ascelle) si infiammano.
Si gonfiano fino a formare uno o più bubboni.
Nei casi gravi, l'infezione colpisce tutto l'organismo, provocando insufficienza cardiocircolatoria e complicazioni renali, che portano alla morte.
Chi mi resiste, e nel Medioevo eran pochi, vede che la febbre cessa dopo circa due settimane.
Allora i bubboni gettano fuori il pus sgonfiandosi e lasciando una cicatrice.
Ancora più forte è la mia espressione polmonare che è un capolavoro di efficienza poiché mi trasmetto senza il vettore della pulce o del ratto.
In medicina la mia variante polmonare è una forma decisamente più grave della precedente proprio perché attacco i polmoni.
Il periodo di incubazione va da 1 a 7 giorni trascorsi i quali si manifestano febbre alta, dispnea, tosse, cianosi e una gravissima debolezza.
A quel punto la morte è sicuramente per edema polmonare acuto.
Capite bene cosa può implicare la trasmissione per via aerea, semplicemente attraverso tosse e starnuti?
Capite come ho potuto decimare la popolazione medievale?
A poco e a nulla valsero i provvedimenti di allontanare i cadaveri dalle città... i monatti avevano il loro gran da fare nel trasferire moribondi nei lazzaretti e i morti nelle fosse comuni e le autorità comunali e cittadine a impedire alla gente di viaggiare per evitare di portare il contagio.
Io ero svelta... li fregavo sempre!
Forse l'unico antagonista alla variante bubbonica, che mi ha creato problemi è stato il gatto.
Sissignori, non vi stupite! Parlo proprio dei gatti che, come si sa, sono gli avversari dei topi.
Gli uomini medievali dovettero ricredersi.
Se prima ritenevano questi felini domestici come degli animali demoniaci, dopo la mia comparsa, dovettero riabilitarli e considerarli come alleati quali antagonisti dei ratti e dunque riconoscere loro il diritto di cittadinanza.
In effetti, le città medievali erano sprovviste di gatti sicché i ratti, senza il loro predatore per eccellenza, circolavano liberi diffondendomi nella sporcizia delle città.
Cosa dicevano i medici di allora?
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Molto sinceramente, non mi conoscevano né avevano capito il modo in cui mi diffondevo.
Del resto, nel Quattordicesimo secolo non esisteva la possibilità di identificare quel che nel linguaggio moderno si chiama "agente patogeno".
I medici avevano solo la possibilità di interpretare ciò che di me osservavano.
Però, già nel 1348, per arginare l'epidemia, qualche provvedimento contro di e venne preso.
Si stabilirono, ad esempio, regole per la sepoltura di massa in tempi molto brevi, regole per la denuncia dei casi di malattia.
E qualcuno iniziò a determinare delle statistiche di malati in funzione dei mestieri.
Si scoperse ad esempio che in conciatori contraevano la malattia molto più raramente dei fornai e questo forse perché venivano utilizzati per la concia delle pelle dei disinfettanti.
La scienza attese la fine del Diciannovesimo secolo per scoprire il mio batterio che nominò Yersina pestis, il mio agente patogeno e quindi scatenarmi contro tutti i peggiori antibiotici.
Ma ancora oggi non è stato trovato un vaccino per annientarmi!
Che dire delle ultime epidemie?
Prima di andare in pensione, lavorai negli Stati Uniti, precisamente nel 1924-25, a Los Angeles.
Da allora ci sono ancora dei casi di peste negli Stati Uniti, soprattutto nelle zone del New Mexico, nord Arizona e sud Colorado e tra California, sud dell'Oregon e Nevada occidentale.
Però parliamo di dieci o quindici casi l'anno.
Dai 1000 ai 3000 casi di peste ogni anno, sono invece tra Africa, Asia e Sudamerica.
In Asia, nelle zone del Caucaso, in Russia, nel medioriente, in Cina, e anche in alcune zone dell'Asia sudoccidentale e sudorientale.
Poi, cos'altro?
Manifestazioni in Madagascar, in Uganda e in Sudafrica.
Non di rado anche in Kenia, Tanzania, Zaire, Mozambico, Botswana e anche in zone isolate nell'ovest e nel nord Africa.
In Sudamerica, ci sono invece due zone di attive: la regione andina montagnosa (in Bolivia, Perù ed Ecuador) e in Brasile.
L'Europa invece si è immunizzata sicché nel vecchio continente sono ormai assente così come nel nuovissimo (in Australia) che non ho ancora mai visitato....
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