Ai tempi di
Carlo Magno

- Parla Eginardo -

[Racconto di Paola Manoni]

 

Io Eginardo, biografo della famiglia imperiale, che mi accingo a scrivere la vita di Carlo Magno, voglio ricordare il mio imperatore negli aspetti più privati e personali.
Che i posteri del grande Carlo non abbian solamente il resoconto dei successi e delle vittorie militari ma anche il suo profilo umano.
Offro queste mie righe a Carlo, a sedici anni dalla sua dipartita per il regno celeste.

Appunti di una vita.

Per prima cosa, voglio parlare del suo tratto fisico.
Carlo Aveva una corporatura robusta, alto di statura, il viso tondo, gli occhi grandi e vivaci, il naso lungo e dritto, la capigliatura completamente canuta in vecchiaia.
Emanava un senso di autorevolezza e dignità in tutte le sue movenze e aveva un'andatura sicura.
La voce era piuttosto argentina ed in questo, poco consona al suo aspetto fisico, ben più solido e possente.
Ebbe sempre buona salute, tranne gli ultimi quattro anni di vita durante i quali patì dei violenti attacchi di febbre.
I medici pensarono di curarlo con una dieta e gli vietarono di mangiare la carne arrostita di cui invece Carlo era ghiotto.
Non diede minimamente ascolto e continuò a mangiare come d'abitudine, ritenendo superfluo quanto prescrittogli.
Lo mandava in visibilio arrostire carne da lui stesso cacciata.
Se non partiva per le campagne militari, l'imperatore andava spesso a caccia. Come altra occupazione sportiva vi era l'equitazione oltre che il nuoto.
Carlo adorava l'acqua. Presso la residenza imperiale tedesca fece costruire delle sontuose terme, degne degli antenati romani.

 

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Immagine notturna di due rupi (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Sulla sommità della rupe a destra dell'immagine vi è un cavaliere a cavallo, vestito di rosso che vediamo di spalle mentre sulla rupe di sinistra vi è arroccato un monastero con due torri. In mezzo, il vuoto del cielo stellato. Particolare del monastero.Particolare del cavaliere.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Intrattenimenti  Voci dal bosco
 

Lì faceva bagni di vapore di acque termali e nuotava nelle piscine. Era abituato ad invitare in piscina non soltanto i familiari e gli amici ma anche le sue guardie del corpo e i soldati di scorta.
E' capitato che facessero il bagno anche più di cento persone assieme!

Qualche nota, ora, sui vestiti dell'imperatore.
Il suo abbigliamento di tutti i giorni era il costume nazionale dei Franchi che comprendeva una camicia e mutande di lino con sopra una tunica orlata di seta e calzoni.
Le gambe venivano fasciate e ai piedi indossava dei calzari.
D'inverno aggiungeva un farsetto di pelle di lontra o di topo ed un mantello azzurro. Alla cintura aveva una daga con elsa e bandoliera d'oro e d'argento.
Per le feste poteva eventualmente avere una spada ornata di gemme ma si trattava di occasioni ufficiali come, ad esempio, ricevimenti di ambasciatori stranieri.
Non amava affatto vestirsi con abiti di fattura straniera. Soltanto a Roma, prima papa Adriano I e poi Leone III indossò delle vesti romane: una lunga tunica e clamide con sandali come calzature.
Carlo preferiva vestirsi in modo comune; facevano eccezione le feste nelle quali indossava spesso una veste ricamata d'oro, calzari adorni di gemme. Il mantello veniva chiuso da una fibbia d'oro ed un diadema tempestato di pietre preziose gli cingeva il capo.
Mentre si vestiva, era solito ricevere gli amici e, se il conte del palazzo lo informava di qualche lite o contenzioso che non poteva essere risolto senza il suo giudizio, riceveva ugualmente tutti i contendenti.
Come fosse in tribunale, li ascoltava tutti, l'uno dopo l'altro, e poi esprimeva la sua decisione in merito.
Insomma, durante la vestizione nel suo appartamento potevano essere sbrigati diversi affari del giorno.

 

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Immagine di una pergamena (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede il braccio di un copista che impugna una piuma d'oca con la mano sinistra. La mano è appoggiata su di un rotolo di pergamena aperto. In alto la scritta: Deo gratis semper. A sinistra si vede un'altra mano che stringe un crocefisso.  Particolare del crocefisso.Particolare della mano sulla pergamena.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Intrattenimenti  Voci dal bosco
 

Come ho già detto, Carlo era ghiotto di carne. Tuttavia, non era un mangione e soprattutto non beveva alcolici. Anzi, combatteva l'ubriachezza.
Durante il pasto principale ascoltava la musica o la lettura di qualche testo come, le storie di antichi personaggi o le opere di Sant'Agostino.
Carlo aveva il dono della chiarezza e possedeva una grande capacità espressiva.
Oltre la propria lingua materna conosceva perfettamente il latino mentre il greco era più che altro in grado di riconoscerlo e comprenderlo più che parlarlo.
Aveva una grande facilità di parola e amava conversare per ore ed ore, tanto da diventare verboso ed in questo, rischiando di annoiare gli altri.
Venerava la cultura ed era totalmente soggiogato dalla figura di Alcuino di Tours a cui affidò l'organizzazione della scuola imperiale di cui Carlo stesso fu discepolo.
Per lo studio della grammatica, Carlo frequentò le lezioni del diacono Pietro da Pisa e per le altre discipline ebbe come maestro lo stesso Alcuino o, come lo chiamavano alcuni, Albino - diacono di origine sassone, originario di York.
Con lui studiò particolarmente la retorica, la dialettica e l'astronomia.
Carlo era molto portato per il calcolo e prediligeva l'osservazione degli astri.
Ma la sua cura nell'istruzione ebbe come paradosso il suo analfabetismo.
Carlo tentava di scrivere appena ne aveva il tempo. Nota era la sua abitudine di riporre sotto i cuscini del letto tavolette e foglietti di pergamena perché, prima di addormentarsi, tentava di abituare la mano a tracciare le lettere.
Purtroppo non imparò mai realmente a scrivere perché il tentativo fu tardivo, in età adulta!
Per firmare i decreti e gli altri atti imperiali tracciava un semplice monogramma, composto dalle consonanti del nome Karolus: K, R, S e L.
In merito alla religione, Carlo aveva una grande fede.
Tutta la vita praticò la religione cristiana nella quale era stato educato fin da bambino.

 

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Immagine di Carlo Magno, su di una sommità (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vede l'imperatore in figura intera, su di una sommità. Ha la gamba destra piegata a squadra e la mano sinistra tesa a reggere una spada che è puntata sul terreno. Il vento muove il mantello dell'imperatore che si agita assieme ai vessilli e le bandiere poste al di sotto di Carlo, segno della presenza dei soldati di Carlo, lì a guardare l'imperatore forse con deferenza ma che, tuttavia, la scena non mostra. Dietro Carlo il disco scuro del sole e cielo al tramonto. Particolare dei vessilli: croce e bandiera.Particolare di Carlo Magno.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Intrattenimenti  Voci dal bosco
 

Nel palazzo imperiale tedesco fece erigere una cappella di bellezza eccezionale, tutta adorna di preziosi, di ori e di argenti.
Fino a che non si ammalò, Carlo frequentava questa cappella due volte al giorno. La mattina e la sera e anche in occasione delle messe e dei riti straordinari notturni.
Era molto sensibile ai canti dei salmi e curava personalmente i brani che il maestro di cappella doveva scegliere per le funzioni.

Spero, cari lettori, di aver fornito di Carlo Magno un ritratto più privato, che forse non entrerà mai nei libri di storia.
Comunque, per chi di voi non avesse proprio nessuna idea del grande imperatore franco, ecco infine una breve sintesi cronologica della sua storia.

Carlo nasce il 2 aprile dell'anno 742 dal re dei Franchi Pipino il Breve e Bertrada.
Nel 771 inizia la campagna contro il Longobardi che caccia dall'Italia, schierandosi a difesa del Papato.
Nel 778 è in Spagna, contro gli arabi e assedia Saragozza occupata dai Musulmani.
Nel 785 sconfigge i Sassoni del condottiero Widuchindo ma la sottomissione sassone avverrà solo nell'804.
Nel 795 sconfigge le popolazioni barbariche delle regioni dell'Europa orientale, àvari e Bàvari.
Nella notte di Natale dell'800 viene incoronato a Roma, dal papa Leone III, imperatore del Sacro Romano Impero.
Nell'806 Carlo decide di spartire l'impero tra i suoi tre figli: Carlo (il primogenito), Pipino e Ludovico il Pio.
Il 28 gennaio 814 Carlo Magno muore per una complicazione polmonare.

 

 

 

 

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