Menestrelli

- Parla il Bardo -

[Racconto di Paola Manoni]

 

Il mio nome è Fjonan, e son bardo compagno d'arte di Cornelius il menestrello che ha presentato queste ballate multi-medievali!
Come lui sono un musicista itinerante. Cantore delle epiche imprese dei popoli celtici.
Letteralmente il termine 'bardo' nel proto-celtico e proto-indoeuropeo significa 'alzare la voce per elogiare' e la prima volta che compare ufficialmente questa parola è in un atto del 1449, scritto in gaelico scozzese.
Nelle nostre società, inglese, scozzese, gallese ed irlandese, un bardo è un professionista che compone elogi per il suo lord... sempre che questo paghi i compensi del cantore... altrimenti la lirica diventa satira.
Non fatevi però l'idea che i bardi siano asserviti al proprio signore. Vero è che a pagamento componiamo versi... e questo ci dà da vivere.
Ma per il resto siamo liberi esprimerci per musicare qualunque canzone e dare voce a quanto accade nel mondo.
Il nostro compito è socialmente riconosciuto tant'è che un bardo riceve una seria istruzione nelle scuole bardiche dove impara a leggere, scrivere, suonare l'arpa e il tamburello. Qui vengono insegnate le antiche tradizioni gaeliche.
Chi pensa dunque che il bardo sia solo un poeta prezzolato non conosce la nostra storia.
Ai tempi delle invasioni di Giulio Cesare eravamo personalità importanti presso i Britanni, gli Aquitani e tante altre etnie.

 

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Immagine di un menestrello danzante (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede un omino che salta a piedi uniti e le gambe piegate che lo spingono verso l'alto. E' vestito con una calzamaglia a righe e delle brache a sbuffo con corsetto di foggia uguale. Particolare delle gambe e dei piedi.Particolare del volto del menestrello.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Intrattenimenti  Voci dal bosco
 

Eravamo e siamo cantori raminghi, giullari, è vero, ma colti poiché narriamo le gesta realmente accadute... magari enfatizzandole un poco!
Il nostro compito è quello di informare. Camminare di villaggio in villaggio e cantare le ultime notizie.
La gente ci ama e al tempo stesso ci teme e su di noi si sono costruite diverse superstizioni.
Non offrirci ospitalità sembra procuri una grossa sfortuna così come rifiutare un pasto ad un bardo in viaggio che bussa alla porta per essere sfamato.
Questo vale anche nelle osterie dove ci fermiamo. L'oste ci dà una stanza in cambio di ricevere notizie e racconti lieti.
In modo analogo è nata la collaborazione con i lord che ci ospitano nei loro castelli.
Alcuni di noi finiscono poi col vivere in pianta stabile presso le corti dei signori, come ad esempio tra i Sassoni i quali amano avere la compagnia di bardi presso il 'dais' ovvero scalino, piano rialzato dove il lord si siede per dare udienza alla propria gente.
Per quanto riguarda me, io sono un bardo libero, che vaga in terra d'Irlanda.
Mi piace accoccolarmi sulle alte scogliere Nord-Occidentali e unire la mia voce al vento mentre il mare monta impetuoso e le onde si frangono sulla roccia.
Canto d'amore e di guerra. Non di rado la mia voce attira le creature del bosco che si sono ritirate dal mondo degli uomini oramai diversi lustri fa.

 

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Immagine di due menestrelli intenti a soffiare il corno (Per leggerne la descrizione proseguire nel link) Si vedono due menestrelli che soffiano dentro un corno. Sono vestiti con un cappello con la piuma e un mantello fissato su una spalla. Attraversano la scena una serie di rami o altro, similmente tali. Sulle scapole delle alucce. Particolare del menestrello sulla destra della scena.Particolare del menestrello sulla sinistra.
 Paroliere  Trama e ordito  Banchetti  Giostre e tornei  Officina delle essenze  Intrattenimenti  Voci dal bosco
 

Intendo: elfi, gnomi ma anche druidi, sacerdotesse dei boschi ed altri esseri dotati di sapere magico che vivono nel mitico territorio di Avalon.
Io sono il loro cantore e rifuggo le corti, i lord, la costrizione della rapsodia obbligata.
Come compito sento quello di mantenere la memoria di un mondo oramai scomparso che per la gente vive solo nelle mie canzoni.
Finché la memoria è salva c'è speranza e la mia voce può raggiungere le anime e raccontare un'altra verità, un'altra storia, al lato di quella ufficiale.
A cosa sto facendo riferimento?
Prendete ad esempio le invasioni romane. Di questa canto una storia che narra non solo il punto di vista dei conquistatori ma anche la realtà dei perdenti, il mondo che le milizie romane hanno cancellato.
Così il Libro delle invasioni d'Irlanda che raccoglie molte delle narrazioni dei menestrelli.
Qui si narra, in lingua medio irlandese, dell'origine del popolo dei Gaeli e del loro arrivo nella nostra patria, a cui si aggiungono le vicende delle popolazioni preistoriche che li precedettero sul suolo d'Irlanda, altrimenti detta Isola dello Smeraldo.
E questa è la pietra incastonata sulla mia arpa d'argento che brilla nelle notti di luna piena.
Non è uno strumento musicale come gli altri: quest'arpa mi è stata donata dagli elfi e il suo suono, particolarmente liquido, ha il potere di incantare chi lo ascolta.
Sul metallo sono sbalzate diverse decorazioni: alcuni nodi magici ed altri simboli elfici che però non posso svelare.
Quando suono con questo strumento ho il potere di far rivivere le vicende che canto perché in quei momenti sono magicamente immerso nelle mie storie e la gente che mi ascolta ne prende parte.
Mentre quando sono solo, è l'arpa a suonare per me. La espongo al vento che pizzica le corde con le sue dita invisibili e compone soavi melodie.
Dall'ascolto dell'arpa eolica ho tratto notizie portate dal vento, provenienti da terre assai lontane.
Le voci dall'estremo Ovest, dicon che vi sia una terra non ancora conosciuta in Europa, distante molte miglia di mare.
L'arpa ha riprodotto la musica di gente lontana a me totalmente sconosciuta.
Un brivido mi attraversa la schiena.
Un presentimento strano che mi fa temere per la vita di questa gente.
Ma siccome quella terra, l'America (sembrerebbe questo il suo nome), non è ancora stata scoperta non voglio preoccuparmi. Spero che per allora non ci sarò
Beh, ragazzi, vi saluto e, godetevi i racconti multi-medievali!!!

 

 

 

 

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